Ilaria Terrone
Psicologa

Per le donne che corrono con i lupi

Sì, donne che corrono coi lupi.

Questo il titolo di un meraviglioso testo di Clarissa Pinkola Estés, un libro che ogni persona dovrebbe leggere, non solo le donne.

Io stessa l’ho riscoperto dalle mie prime mentori che lo avevano già letto, durante i nostri discorsi spirituali, lì, sedute a cena davanti ad un bicchiere di vino. E come il vino, il titolo mi è entrato nelle vene, senza avere un rapido effetto, ma scorrendo poco alla volta, entrando quasi nel mio dna e legandosi a quanto era già presente nella mia parte più profonda.

Già reduce degli effetti de “La profezia della curandera” (di Hernàn Huarache Mamani), sono stata richiamata da questo testo, anche se a distanza di tempo, con la “scusa” di essermi utile per gestire ancora meglio un caso clinico che stavo seguendo, e, in realtà, mi ha offerto preziosissimi spunti in un particolare periodo della mia vita.

Secondo la Pinkola, l’analogia donna/lupa fa riferimento ad alcune caratteristiche psichiche che le accomunano: acuta sensibilità, spirito giocoso, curiosità di sapere, forza, resistenza. Entrambe le specie sono intuitive e si occupano con grande devozione ai piccoli, al compagno e al branco, eppure, entrambe le specie sono state perseguitate, tormentate accusate di aggressività, denigrate, sono state inibite da coloro che, riconoscendo in loro queste grandi doti, hanno ostacolato la loro crescita, soffocando la loro natura istintuale, quasi annientandola.

La fauna selvaggia e la Donna Selvaggia sono specie a rischio” (cfr. Donne che corrono coi lupi p. XI – XII).

La donna è stata trattata come una proprietà, ha affrontato epoche in cui i genitori che abusavano dei figli sono stati semplicemente definiti “severi”, in cui le lacerazioni spirituali di loro sfruttamenti venivano definiti “esaurimenti nervosi” e in cui le donne sorvegliate e imbavagliate erano dette “brave” mentre quelle che cercavano di sfilarsi per un attimo il collare erano etichettate come “cattive”.

Ma la vitalità delle donne può essere reintegrata attraverso un profondo viaggio nel “sotterraneo femminile”, una meravigliosa avventura nella “pareti oscure della psiche”, un cammino che favorisce la presa di consapevolezza del sé, per favorire il germoglio:

“Ho avuto la fortuna di crescere nella Natura. Appresi la sacra arte dell’ornamento adornandomi il capo con delle danaidi, usando le lucciole come gioielli notturni e le rane verde smeraldo come braccialetti” .

La Pinkola, attraverso questo meraviglioso libro e grazie alla sua abilità da cantatora, custode delle antiche storie, ci offre l’opportunità di riflettere sulla nostra vita e sul nostro diritto ad essere felici … i fuochi dovevano essere accesi nel bosco di notte, e le storie, dovevano essere raccontate lontano dagli orecchi degli adulti (ibidem p. XIII).

QUESTO, L’INIZIO DI UN CAMMINO, L’INIZIO DELLA VITA NUOVA, IL NUOVO INIZIO CHE AUGURO AD OGNI DONNA.

(Ogni riferimento in questo articolo è una rivisitazione di quanto riportato nel libro citato della Pinkola, integrato con emozioni prese dalla mia storia personale). 

Tag: psicologo bari

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